Quando si parla di lombalgia, comunemente chiamata mal di schiena, è stimato che 8 persone su 10 sanno di cosa si sta parlando perché hanno sofferto almeno una volta nella loro vita di un episodio di mal di schiena. Mondialmente, la lombalgia rimane dal 1990 la causa numero uno di anni vissuti con disabilità e la maggior causa di giorni persi di lavoro.
È la problematica muscoloscheletrica più comune!
Oggigiorno anche i bambini ne soffrono, alcuni studi hanno dimostrato una prevalenza una tantum del 70-80% entro il 20° anno di vita.
Per la cura del mal di schiena non esiste una bacchetta magica che risolva facilmente tutti i dolori. Nella percezione del dolore, soprattutto del dolore cronico, giocano sia fattori fisici (quali lesioni, degenerazione, artrosi e mancanza di forza muscolare) che fattori psicosociali (stress, ansia, depressione, ecc.).
I pazienti che soffrono di mal di schiena possono essere persone con lavori sedentari, o al contrario con lavori fisicamente pesanti; persone che non seguono nessun programma di esercizi o atleti che si allenano troppo intensamente.
Il dolore acuto deve sempre essere valutato da un chiropratico o dal proprio medico di famiglia per escludere patologie importanti. Quando invece si parla di dolore cronico il discorso diventa più complesso.
Durante l’esaminazione fisica il chiropratico valuta il paziente per cercare la causa del disturbo e poterla così correggere in futuro. Tale problematica potrebbe essere come detto prima troppo poco o troppo sport, un’ergonomia sbagliata o una postura che necessita di aggiustamenti, o uno stile di vita che va migliorato (self-care).
Recenti studi hanno dimostrato l’efficacia della meditazione di consapevolezza nel migliorare sia il dolore cronico che uno stato depressivo. Questo tipo di meditazione si può fare ovunque. È caratterizzato dal prestare attenzione al momento presente con apertura, curiosità e accettazione attraverso una respirazione calma e controllata. Permette di rifocalizzare la nostra mente, di fare un passo indietro e di re-inquadrare le nostre emozioni.
Cosa si consiglia allora per un paziente che soffre di lombalgia?
Si ha sempre più la consapevolezza che nella cura del mal di schiena cronico è necessario adottare una presa a carico multidisciplinare per far fronte a tutti i fattori in esso coinvolti, pensando soprattutto che in circa il 90% dei pazienti il dolore non può essere attribuito ad una specifica patologia.
Referenze:
– Maher C, et al., “Non-specific low back pain”. Lancet 2017; 389:736-47
– Aimin W, et al., “Global low back pain prevalence and years lived with disability from 1990 to 2017: estimates from the Global Burden of Disease Study 2017”. Annals of Translational Medicine 2020;8(6):299
– Cherkin D, et al., “Effects of mindfulness-based stress reduction vs cognitive-behavioral therapy and usual care on back pain and functional limitations among adults with chronic low back pain: randomized clinical trial”, JAMA. 2016 22;315(12):1240-1249
– Jones G, Macfarlane G, “Epidemiology of low back pain in children and adolescents”, www.archdischild.com
– Hilton L, et al., “Mindfulness meditation for chronic pain: systematic review and meta-analysis”, Ann. Behav. Med., 2017(51):199-213
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